Sustainability in brief: Andrea Costantini's point of view

La Sostenibilità in breve: il punto di vista di Andrea Costantini

Il piano è ambizioso, ma fattibile: arrivare entro il 2039 alla neutralità carbonica, a zero emissioni di CO2 ben prima del termine fissato strategicamente dalla Commissione europea, il 2050.

Per raggiungere questo obiettivo, Agrati ha iniziato a muoversi per tempo: ha cominciato infatti ad essere operativa da questo punto di vista dal 2019 individuando un programma preciso che prevede degli step intermedi: il primo giro di boa è per il 2025, praticamente dietro l’angolo. Per allora le emissioni di anidride carbonica (legate ai processi interni e all’utilizzo di energia) dovranno essere ridotte del 50% mentre lo saranno del 12% quelle associate ai fornitori.

Un progetto che non riguarda solamente tutti i nostri plant, ma ha una ricaduta importante anche sulla catena di fornitura.

Il processo virtuoso delle aziende dal punto di vista ambientale, insomma, ha conseguenze su tutta la filiera. Nei programmi di decarbonizzazione c’è una seconda importante tappa, quella del 2030, quando si dovrebbe arrivare a un’altra importante riduzione, del 60% per la CO2 dell’azienda e del 18% per i fornitori. Noi in Agrati lo sappiamo bene perché è un tema che trattiamo dal 2017 quando già i clienti ci chiedevano di intraprendere la strada indicata dal trattato di Parigi del 2015.

I BRAND DELL’AUTOMOTIVE 

Il nostro gruppo lavora per i più grandi brand dell’automotive. Ma in quella direzione, appunto, vuole portare anche i fornitori, anche perché due terzi delle emissioni di Agrati sono fatte proprio da loro: si tratta di un processo che deve riguardare tutti, senza il quale anche le aziende più piccole avranno sempre meno futuro.

È un tema che sarà sempre più attenzionato, legato alla reputation. Se non c’è meritocrazia, però, la sostenibilità non potrà essere raggiunta. Ecco perché per esempio la tassazione dovrà spostarsi dall’utile alla CO2, innescando investimenti virtuosi. Per noi l’obiettivo del 2039 è realistico, ma il vero problema è il rischio che si corre a livello generale. Ormai, insomma, si va inevitabilmente verso questa prospettiva, non si può farne a meno, ma occorrono incentivi per fare in modo che la sostenibilità non sia solamente un valore affermato sulla carta ma realizzato nei fatti. Ecco perché utilizzare la leva fiscale per convincere dell’ineluttabilità del processo può rappresentare un’idea vincente.

La sostenibilità è diventata un concetto che si applica a tutti gli aspetti della vita di un’azienda, a partire dalla organizzazione del lavoro e, quindi, dall’attenzione ai dipendenti. Per questo Agrati si è dotata di un bilancio di sostenibilità anche se non era obbligata a farlo, non essendo quotata in Borsa.

ENERGIE RINNOVABILI 

Sostenibilità, insomma, non significa soltanto riduzione delle emissioni, anche se nell’opinione comune questo ultimo aspetto è quello che identifica principalmente gli sforzi legati a questo nuovo modello di sviluppo. Il piano che porterà Agrati alla neutralità carbonica nel 2039 comporta l’acquisto di energie completamente rinnovabili: investimenti in efficienza energetica.

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